Sai chi è Federica Paulon?
“Chi?”
“Federica Paulon!”
“Ah, la ex fidanzata di tuo fratello!”
Così veniva descritta Federica, non molto tempo addietro, per le vie della città.
Del resto Vigevano è un paesone e un po’ tutti hanno soprannomi tipo “il Maurino”, “Vito il punk”, “il conte Beretta”. Federica non aveva neanche quello. E' sempre stata prima “la fidanzata di Taroppi”, poi “la ex fidanzata di Taroppi”.
Federica non ci sta. Prende l’iniziativa e fa ciò che le viene meglio: scivere. Scrive di tutto: poesie, recensioni, traduzioni, riviste, targhe di automobili per compilare constatazioni amichevoli. Tutto! La città si accorge finalmente di lei, scopre la sua vena artistica e alla domanda: “Sai chi è Federica Paulon?”, la gente della zona risponde: “Certo, quella che scrive molto bene... che poi tra l’altro è la ex fidanzata di Taroppi!”
Federica allora non si ferma, continua a scrivere, organizza eventi e studia così tanto che le riconoscono la padronananza ufficiale e assoluta del portoghese brasiliano. Sì sì, proprio assoluta! Significa che Federica non sa tradurre solo “casa”, “amico”, “mangiare”, oppure “Scusi, sa dov’è la stazione?”. Federica sa tradurre anche “caleidoscopio”, “azzimato”, “gaglioffo”, “dicotomia”... conosce così bene il portoghese che anche Kakà pare abbia dichiarato: “Federica Paulon? Ah sì, quella che parla portoghese meglio di me... che poi tra l’altro è la ex fidanzata di Taroppi.”
Ritratto di Federica (14 settembre 1967)
L’opera è uno, tra i molti, degli ambiziosi progetti dell’artista.
Sullo sfondo indefinito della tela, che è vita, la figura sembra muoversi insieme ai protagonisti che le aleggiano intorno; non se ne occupa apparentemente.
L’intera tavola gioca, in maniera raffinata, sull’incastro e sull’opposizione.
Nonostante i retaggi storico-letterari, la figura invita alla riflessione moderna sugli elementi, contrasta volutamente con lo sfondo ed evoca ricordi assai cari all’artista. Sapori di casa, di scuola, di avventure e paure, di tremanti donne indifese, di pianti e risa.
Il tentativo di risolvere positivamente, sempre, il pessimismo dell’uomo e la continua ricerca della felicità, pone il ritratto in un arabesco di sensazioni consacrate all’intellettualità.
Stravaganza...
Determinazione, attenzione e generosità. Qualità, queste, che Federica riesce a mantenere sia nel lavoro, sia nella vita privata.
E riesce a trasmetterle - trasferirle quasi - a chi lavora con lei.
Ma, in generale, è più forte quel senso di gelosia, inaspettato, che arriva quando ci si rende conto di non poterla intrappolare e godere in modo esclusivo della sua deliziosa stravaganza e voglia di fare.
